Cina, basta avorio!

A partire dal 1 Gennaio 2018 il più grande mercato mondiale di avorio, la Cina, ha abolito definitivamente il commercio di questo materiale prodotto dalle zanne degli elefanti e di tutti i suoi derivati.

La decisione maturata dopo decenni di campagne da tutto il mondo, permetterà di interrompere il declino delle popolazioni di elefanti africani che sta decimando i grandi pachidermi in tutto il continente, secondo Zhou Fei, responsabile del programma per il commercio della fauna selvatica del Wwf in Cina.

Secondo il WWF, tra 2008 e 2016 le popolazioni di elefanti sono diminuite del 66% in Camerun, Repubblica del Congo, Repubblica Centrafricana e Gabon. Il dato si sta tuttavia invertendo e in Kenya negli ultimi 5 anni il numero di animali uccisi è sceso da 390 a 46, mentre gli sforzi nell’Africa orientale hanno contribuito a ridurre il fenomeno, riportando il bracconaggio ai livelli precedenti al 2008.

“L’Onu ha chiesto all’unanimità il divieto del commercio di avorio e molti Paesi stanno mettendo in campo azioni concrete. Il divieto della Cina è cruciale per la sopravvivenza degli elefanti. Mentre gli Stati Uniti si ritirano dagli impegni ambientali internazionali, la leadership cinese è essenziale” ha affermato il Ceo di WildAid Peter Knight.

La Cina sta incentivando divieti simili anche nei Paesi vicini e chiudendo i suoi negozi. 67 dei 172 negozi di avorio accreditati del paese hanno dovuto chiudere prima del 31 marzo dello scorso anno e i restanti costretti a chiudere entro la fine di dicembre.

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