#IlSorrisodelfuturo: Il teletrasporto non è più solo fantascienza

Portandosi due dita alla fronte e percependo l’aurea di un essere vivente a lui noto, era in grado di teletrasportarsi in qualsiasi luogo volesse. Il teletrasporto a cui ci ha abituati Goku della fortunata serie manga Dragon Ball, tuttavia, non è ancora replicabile nella realtà. Oggi al massimo riusciamo a teletrasportare virus e batteri. Ma non è detto che un domani non saremo in grado di teletrasportare esseri viventi più complessi.

Ebbene sì, avete capito bene: il teletrasporto biologico, nelle semplici forme di virus e batteri, è stato reso possibile da Craig Verter e colleghi, pionieri della sequenziamento del DNA umano, in un articolo apparso su Nature Biotechnology a fine maggio di quest’anno. Si tratta della trascrizione di sequenze genomiche di DNA e RNA sotto forma di codice, che viene poi inviata a distanza attraverso la rete internet e che, grazie al Digital-To-Biological Converter (Dbc), un complesso macchinario ideato per la costruzione di proteine, viene riassemblato utilizzando delle nuove basi del DNA (adenosina, citosina, guanina e timina) e del RNA (le stesse del DNA, più l’uracile).

A cosa serve trasportare DNA o RNA in batteri e virus lontani?

Una delle funzioni per cui il progetto è nato, è per la creazione di vaccini in tempi rapidi, per risolvere epidemie scoppiate da ogni parte del mondo. Una prova di ciò è avvenuta proprio questo marzo, quando le autorità cinesi hanno inviato via internet ai laboratori di Verter e colleghi (nella Synthetic Genomics Inc.) le sequenze DNA della temutissima e riapparsa influenza H7N9, meglio nota come Aviaria.

In due giorni, la Synthetic Genomics Inc. è riuscita a sintetizzare i geni del virus inviato, ricostruendone il DNA e spedendolo a Novartis, casa farmaceutica che ha così potuto costruire un insieme di virus che hanno permesso loro di produrre un adeguato vaccino in tempi rapidi.

Questa tecnologia ha avuto talmente successo che il DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency) statunitense ha aperto un programma specifico, chiamato P3) per bloccare le pandemie in tempi rapidi.

Un altro scopo per cui potrebbe essere utilizzato questo tipo di teletrasporto è detto “Terraforming”, ovvero la trasformazione del suolo extraterrestre in modo da renderlo abitabile per gli esseri umani. A voler utilizzare il Dbc per questo scopo c’è, ovviamente, il lungimirante Elon Musk, che con la sua SpaceX ha mostrato da anni uno spiccato interesse nella colonizzazione di Marte.

Tuttavia, per una “terraformazione” di Marte sarebbero necessari secoli se non millenni di lavoro. A meno che Verter non s’inventi un modo per teletrasportarci nel futuro, purtroppo sarà difficile che ne vedremo i risultati.

 Annalisa Viola

Per approfondire:

Roberto Mazzocco, “Il DNA sintetizzato in remoto”, Nòva de “IlSole24Ore”, 24.09.2017.

Roberto Mazzocco, “Progetto ‘terraforming’”, Nòva de “IlSole24Ore”, 24.09.2017.

Francesca Cerati, “Vaccini in tempo reale”, Nòva de “IlSole24Ore”, 24.09.2017.

 

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