#EXOMARS: il mondo e l’Italia proiettati verso il futuro!

Dopo la brillante spedizione Futura di 200 giorni alla quale ha partecipato l’astronauta italiana dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) Samantha Cristoforetti, oggi 14 marzo 2016 alle ore 10.31 (CET) è previsto il lancio di una nuova missione spaziale europea: ExoMars.

L’Italia è il paese che ha dato e darà il maggiore contributo al programma europeo ExoMars sul piano scientifico, industriale e finanziario; ma vediamo più nel dettaglio di cosa si tratta.

Fonte: telegraph.co.uk, ExoMars Launch
Fonte: telegraph.co.uk. Roll-out del razzo

Perché questa missione?

L’obiettivo principale è quello di acquisire e dimostrare che la tecnologia spaziale europea è pronta per garantire un atterraggio controllato sulla superficie del “pianeta rosso”, spostarsi sul suo suolo in completa autonomia e di studiare il pianeta analizzando in situ campioni di sottosuolo. Dall’avvento dell’industria aerospaziale, nessuna missione era mai stata in grado di coniugare la ricerca sulla meccanica che consente il movimento dei rover sulla superficie di un pianeta extraterrestre, con studio del suo ambiente.

exomars mission
Fonte: collectspace.com

Ma come si arriva su Marte?

La missione ExoMars nata dalla cooperazione tra l’ESA e l’Agenzia Spaziale Russa (Roscosmos), consiste in due fasi:

  1. Nella prima fase, che partirà il 14 Marzo 2016, sarà lanciato il modulo orbitante costituito da due unità: una sonda (TGO – Trace Gas Orbiter) che rimanendo in orbita attorno al pianeta rosso studierà i gas presenti nella sua atmosfera al fine di dimostrare (o sfatare) la presenza di una possibile attività biologica (e geologica) su Marte. Il secondo modulo invece si chiama EDM (Entry, descent and landing Demonstrator Module) “Schiaparelli”, per il quale è stato previsto uno studio ingegneristico approfondito sui i materiali e la tecnologia che lo compongono, in modo da poter garantire per il rientro nell’atmosfera marziana della sturmentazione che servirà a studiarne la superficie. Il viaggio dei due moduli, originariamente giunti fra loro, durerà circa 7 mesi, dopo i quali, nelle vicinanze del pianeta, si separeranno per svolgere i loro compiti: il primo (TGO) in orbita, il secondo (EDM) sulla superficie di Marte.
Fonte: telegraph.co.uk
Fonte: telegraph.co.uk
Fonte: telegraph.co.uk
  1. La seconda fase della missione, che partirà a Maggio 2018, prevede il lancio di una sonda in grado di trasportare contemporaneamente due elementi: una Piattaforma Superficiale contenente strumenti e sensori in grado di caratterizzare il sito di atterraggio dal punto di vista idrogeologico, geochimico, geofisico e climatico; in modo da identificare i relativi alle future missioni umane sul pianeta; ed un Rover in grado di muoversi agevolmente ed autonomamente sulla superficie del pianeta grazie ai moduli fotovoltaici installati sulla sua superficie. Il Rover sarà inoltre in grado di raccogliere campioni di sottosuolo (fino ad un massimo di due metri di profondità) grazie ad una trivella. La speranza è quella di trovare ed analizzare composti organici ben conservati.
Fonte: robots.open.ac.uk
Fonte: robots.open.ac.uk

Qual è il ruolo dell’Italia?

ExoMars può essere giudicata come una missione senza precedenti sia in termini di sviluppo tecnologico sia in termini economici (1.3 miliardi di euro), nella quale l’Italia riveste un ruolo di primo piano nella progettazione e nel coordinamento delle operazioni per entrambe le fasi della missione con un investimento di circa 500 milioni di euro. In particolare,  l’ESA ha affidato all’Italia la responsabilità dello sviluppo del modulo di discesa Schiaparelli, della trivella che perforerà il suolo marziano, la gestione delle comunicazioni ed infine il monitoraggio e il controllo delle operazioni.

A capo del System and Orbiter Manager (e Deputy Project Manager) ci sarà l’italiano, Giacinto Gianfiglio, membro dell’ExoMars Project Team dell’ESA.

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