Refugee ScArt, l’arte dei rifugiati.

Pensavo di non riuscire a trovare nulla di cui parlarvi, in questo periodo così scuro e triste.  E invece ZAC!! Il cosmo mi stupisce ancora!

“Arrivati da lontano, spaesati e senza conoscere la nostra società, essi riescono a dare scopo e dignità alle loro mani buone a tutto ricavando valore dall’ultimo stadio della merce. Essi sanno scoprire immediatamente un nostro punto debole in cui può essere prezioso il loro aiuto, e si inventano un modo per trasformare una nostra debolezza, i nostri scarti, in un reddito per loro ed un aiuto per noi. Grazie a REFUGEE ScART i vuoti a perdere diventano pieni a rendere.”

Fino al 1° febbraio 2015, infatti, avrà luogo uno dei più bei tributi d’amore che io abbia mai sentito. Amore per la (nuova) vita, amore per il mondo intero, amore anche per il nostro Paese. Si tratta, insieme, di una mostra e di un riciclo; una vera opera d’arte, insomma!!! Sono oggetti creati dai rifugiati con rifiuti raccolti proprio nelle vie e nelle piazze su cui si affacciano i monumenti da loro ritratti, trasformando la plastica in materiale artistico. Si chiama Refugee ScArt, e spero faccia ancora parlare di sè.

In poco più di tre anni hanno trasformato più di dieci tonnellate di “scarto”; e, come se non bastasse, quest’iniziativa ne ha create altre!L’intero ricavato di tutte le iniziative promosse torna infatti ai rifugiati; essi, a loro volta, ne hanno donato ( e donano tutt’ora)  una parte al Poliambulatorio mobile di Castel Volturno, via Emergency, aiutando persone ancora più bisognose.

Un sorriso, davvero enorme, tutto per voi.

Refugee Scart log.. 2

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