Bambole diverse per sentirsi uguali

Quando pensiamo alle bambole, spesso associamo la loro estetica allo stereotipo della perfezione: un modello stupido e ben lontano dalla realtà.

Da qui l’idea di Amy Jandrisevits, un’assistente sociale con la passione per le bambole che ha deciso di realizzare pupazzi personalizzati per i bambini che segue. Bimbi con disabilità, che spesso ritrovano nel loro amico di pezza un fedele compagno di avventure con cui condividere i momenti della loro giornata.

Infatti, i bambini che soffrono di patologie fisiche e disabilità possono vivere uno stato di disagio e non accettazione della loro condizione, soprattutto se messi a confronto con gli stereotipi estetici che esalano una finta perfezione.

Amy, dopo aver lavorato a stretto contatto con i pazienti pediatrici oncologici, ha compreso quanto sia importante per loro vivere nella “normalità” sentendosi parte della società. Il suo obiettivo è di permettere a questi bimbi di rispecchiarsi con le proprie differenze e caratteristiche fisiche in un giocattolo in cui riconoscersi e rivedersi nella propria originalità. La sua intuizione è arrivata al cuore dei bambini e produce un miglioramento sulla loro capacità di adattamento e sulla loro salute mentale.

Fino ad oggi sono state realizzate circa 300 bambole, e per poterne fare ancora di più, Amy ha deciso di lanciare una campagna e una raccolta fondi sulla piattaforma GoFundMe con l’obiettivo di arrivare a distribuire gratuitamente quante più bambole possibili a tutti quei bambini.

Se vuoi sostenerla la trovi su facebook come @nannysbabiestoodollslikeme.

Forse dovremmo smettere di pensare che disabilità sia un mondo a parte, perché la disabilità è parte del mondo.

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