Lezioni di umanità a Londra.
A volte, si sa, basta poco per sentirsi a casa.
Spesso ci spostiamo nel mondo, e perennemente siamo inseguiti dalla sensazione di essere inadeguati. Ci sentiamo sempre troppo alti, troppo grassi, troppo poco eleganti. Come se non fossimo “a posto” da nessuna parte.
Immaginate dunque come si possa sentire un emigrato. Perché di emigrati si tratta: troppo spesso usiamo il termine “immigrato”, che sottende all’arrivo all’interno di uno Stato. Nessuno li pensa mai come emigrati, come persone che hanno abbandonato casa, famiglia, amici, amori. Persone che hanno lasciato tutto dietro di sé, senza la certezza di poterlo ritrovare un giorno.
Così oggi ho deciso di parlarvi di questo cartellone.
Questo cartellone è semplice. Dice infatti:
” Ciao a tutti voi bellissimi e preziosi ‘immigrati’. Ci dispiace per tutti quei disgustosi razzisti che non vi hanno fatto sentire i benvenuti. Imbarazzano e feriscono anche noi. Per favore, prendete un fiore e sappiate che vi abbiamo a cuore”.
Un gesto semplice, genuino, che per le strade di Londra ha fatto scalpore. Un gesto che ci ricorda perché, sei anni fa, abbiamo fondato “Il Sorriso Quotidiano”.
La bellezza e la bontà del mondo esistono, spetta a noi ricordarlo a chi fatica a sperare ancora.
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