ARCIPELAGO SAGAROTE, una comunità contro la solitudine di chi si sente diverso

Si chiama Arcipelago Sagarote, in provincia di Cosenza, ed è un casale che accoglie persone con disturbi mentali e disabilità fisiche. Tramite la cura dell’orto, degli ulivi e degli animali permette di ritrovare un certo equilibrio mentale, riducendo o addirittura eliminando gli psicofarmaci.

Nasce dall’idea di Luciana Pasetto, madre di un ragazzo di 20 anni affetto da sindrome di down e che 10 anni fa ha deciso di mettere in pratica il suo progetto. Come racconta lei, suo figlio a Verona non si trovava bene, era emarginato, frequentava solo il centro diurno, e la sua salute ne risentiva; “ma a un certo punto ho rifiutato per mio figlio le terapie e la medicina tradizionali” afferma Luciana “la dimensione in cui tutti coloro che lo circondavano lo facevano per lavoro mi stava stretta e vedevo che anche a lui non faceva bene, così ho pensato a un’alternativa”.

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La struttura è un casale con 7 ettari di terreno in cui si trovano orti, alberi da frutto, ulivi, animali di ogni genere. “I risultati raggiunti dai ragazzi con deficit fisici, mentali o psicologici sono evidenti, a tutti i livelli” afferma Mario de Marco, medico psicologo, “quasi sempre dopo poche settimane interrompono o riducono l’uso di medicinali”.

La comunità si autofinanzia tramite donazioni e il 70% dei generi alimentari sono autoprodotti. Il 18 maggio è iniziato un nuovo progetto, che vede realizzare un mediometraggio a cui parteciperanno 9 ragazzi con sindrome di down, per raccontare la vita in questa associazione. La trama narra di questi giovani che decidono di occupare un edificio abbandonato, un mondo dove realtà e immaginazione si sovrappongono portando in primo piano le disabilità che ai nostri occhi sono sempre molto lontane.

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