LibriAMO: Italo Calvino – Le città invisibili

“L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.”

Il libro della settimana non poteva che essere questo, “Le città invisibili“. Sarà una recensione leggermente atipica, poiché ho finito questo libro giusto due orette fa, e per la precisione mi è stato regalato ieri sera.  Ne ho SEMPRE sentito parlare molto bene ma non ho mai avuto occasione di comprarlo. E così, alla fine, me lo sono fatta regalare con la scusa del Natale, insieme ad un altro capolavoro di Calvino, “Gli amori difficili“, di cui vi parlerò (forse) settimana prossima.

Il punto di partenza di ogni capitolo è il dialogo tra Marco Polo e l’imperatore dei Tartari Kublai Khan, che interroga l’esploratore sulle città del suo immenso impero. Marco Polo descrive città reali, immaginarie, frutto della sua fantasia, che colpiscono sempre più il Gran Khan.

E’ un libro di riflessioni e di viaggi, pensato per far riflettere e viaggiare. Il racconto possiede in sé una sensibilità ed un’armonia tale da scorrere veloce tra le dita, tra i pensieri. E’ un libro che si fa leggere, che pretende di poter entrare in noi, di portarci altrove, lontano, in mondi che forse solo da bambini avremmo potuto immaginare. La mia descrizione può sembrarvi entusiasta, fin troppo ma una volta lettolo potrete sicuramente capirmi.

Non so sinceramente trovare parole migliori per parlarvi di questo libro.

Leggetelo, ve lo consiglio di cuore.

Lecittinvisibili

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