#HandsUpDontShoot” : Mani in alto, non sparate.

Credo che la maggior parte di voi ben sappia cosa si intende per “Caso Brown”; per i pochi che non ne sono a conoscenza, riassumo. 9 agosto 2014, Ferguson nel Missouri, gli agenti della Polizia uccidono l’adolescente Michael Brown. 18 anni. Nero. 6 colpi di pistola, due dei quali alla testa. I testimoni affermano che il ragazzo, al momento della sparatoria, avesse le mani alzate, in segno di resa. La città è in fermento, ormai da giorni. Il coprifuoco è stato imposto, la Guardia Nazionale è stata chiamata e messa ad operare. La situazione,insomma, è tragica. Da “nera che per essere nera parla bene l’italiano” non voglio dilungarmi in discorsi anti-razzismo, né tanto meno citarvi cose come “il rispetto per la vita”, la “stupida paura dell’altro” o similia.

Voglio invece ringraziare Jack Dorsey, co-fondatore di Twitter, andato a Ferguson personalmente. Jack ha preso parte alle manifestazioni per protestare contro la morte di Brown,postando vari messaggi e video. Lo ringrazio particolarmente perché credo che la cronaca si trasformi in riflessione solamente quando qualcuno a cui ci sentiamo vicini ne prende parte. Quanto di voi si sono indignati? Molti. Ma credo che il Mondo abbia bisogno di ricordare che “ci sono anche gli altri”. Che non è la battaglia “dei neri”, “dei fratelli”, “di quelli”.

Jack Dorsey, chairman of Twitter and CEO of Square, leaves the building where he was part of a Techonomy Detroit panel discussion held at Wayne State University in Detroit, Michigan

E’ la battaglia della vita, è la battaglia per la giustizia e per mantenere intatto il termine “umanità“, che tanto ci rende orgogliosi. Si combatte per affermare che nessun uomo ha nelle proprie mani il diritto di decidere, come se fosse un capriccio, della vita di un altro.

Quindi grazie Jack; e grazie a tutti quelli che protestano, che ne parlano e che si indignano.

Un sorriso per il giovane Michael.

E un abbraccio alla sua famiglia.  

 

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