#StopTheBeautyMadness

Da sempre, e non vi è certo necessità che ve lo dica io, siamo sommersi da finti canoni di bellezza, da standard estetici e da migliaia di “top”,modelle o letterine che siano, che ci insegnano chi è bello, cosa è bello e, soprattutto, come non dobbiamo essere. E non uso il condizionale di proposito, ben sapendo quando questa etica dell’estetica sia molto spesso, troppo spesso, un imperativo sociale.

Grazie al cielo esistono ancora i benpensanti, i forniti del famoso “sale in zucca”; esistono ancora persone, come Robin Rice, che attraverso la campagna fotografica #StopTheBeautyMadness  cerca “di far capire che se le donne si preoccupano del loro peso e del loro aspetto fino al punto da porsi al di fuori del mondo reale, rischiano di perdere la consapevolezza che esistono individui straordinari, la cui importanza è fondamentale per tutti noi“.

25 annunci, ognuno dei quali affronta un diverso concetto, o stereotipo, della “bellezza da copertina”.”Le donne hanno bisogno d’aiuto per smuovere la società verso una bellezza più genuina;una bellezza che nasca dall’interno e che non sia un sforzo senza fine di conformarsi a dei modelli, molto spesso ammalandosi nel tentativo di raggiungerli ed eguagliarli”

E allora mostriamola al mondo, la nostra bellezza; ma, soprattutto, dobbiamo diventare in grado di coglierla in noi, per primi, e, successivamente, negli altri.

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