Roar!!!

Tutte le grandi scoperte cominciano con un sogno; quello degli scienziati id Oxford era quello di trovare, una volta per tutte, il famoso uomo delle nevi, detto familiarmente Yeti.

Il metodo? Analizzare 57 campioni di pelo ‘sospetti’ inviati da tutto il mondo.Così facendo hanno trovato, invece,  due campioni appartenenti a una specie di orso sconosciuta, peraltro con un  preciso ‘match’ col DNA di un orso bianco preistorico, precedentemente individuato grazie a campioni fossili.  È quindi possibile, come ci spiega il professor Bryan Sykes, che sulle montagne dell’Himalaya ci sia un ibrido di orso polare e bruno che avrebbe potuto dar vita alla leggenda dello Yeti. Il campione tra i due più recente è stato scoperto in una foresta di bambù nel Bhutan, luogo che ora viene definito come rifugio del ‘migyhur’, il termine locale per riferirsi al leggendario uomo delle nevi. E’ quindi partito un’ambizioso progetto di ricercare, al fine di individuare tracce della abominevole creatura.

E dopo il dato scientifico, il sogno rivive. “Non bisogna arrendersi, lo yeti potrebbe essere sempre là fuori; questi risultati non provano o negano l’esistenza dello yeti, escludono solo un certo numeri di campioni“, ha detto Norman MacLeod, paleontologo del Natural History Museum di Londra.

Che voi crediate o meno nello Yeti, io dò il benvenuto al “nuovo arrivato” e sorrido. Perché non sempre la scienza è burbera e chiusa in anestetici laboratori.

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